ABROGAZIONE LEGGE SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: L’ALTO TIRRENO COSENTINO DICE SI

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I componenti il Comitato referendario contro l’autonomia differenziata dell’Alto Tirreno cosentino esprimono grande soddisfazione per il risultato conseguito durante la campagna referendaria di raccolta firme. Nonostante le settimane di caldo ed il periodo feriale, il Comitato Alto Tirreno Cosentino composto da  CGIL, UIL, PD, M5S, Rifondazione Comunista, Sinistra italiana, Anpi e numerose associazioni del territorio, hanno raccolto 2.048 firme oltre alle centinaia online rilasciate dai villeggianti che hanno ricevuto assistenza per la sottoscrizione del referendum tramite Spid.

Numerosi i banchetti tenuti in 11 dei Comuni del Territorio, i riferimenti quotidiani dove depositare le firme, i volantini distribuiti, le interviste rilasciate, i confronti sostenuti con le migliaia di cittadini incrociati.

Per la coordinatrice del Comitato, Mimma Iannello Responsabile CGIL dell’Alto Tirreno:

“Il dato raggiunto supera ogni più rosea previsione. Eravamo consapevoli delle difficoltà oggettive legate alla stagione ma, nonostante ciò, abbiamo dato vita ad uno straordinario e plurale protagonismo che ha esaltato il valore unitario dell’impegno politico, della militanza e della resistenza sociale contro la legge sull’Autonomia differenziata. Una legge che, nella sua integrale attuazione, aggraverebbe le disuguaglianze che già segnano la nostra regione a partire dai temi della salute, dell’istruzione, del lavoro.  

Ora, attenderemo fiduciosi il completamento dell’iter di certificazione nazionale delle firme dalla Corte di Cassazione ed il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del quesito referendario presentato dal Comitato Nazionale.

Ogni rappresentante del Comitato territoriale è consapevole che spetterà nel mentre e subito dopo, la più alta sfida a mantenere viva la discussione e l’attenzione sui temi dell’autonomia differenziata e ad animare la più ampia partecipazione che porti al voto, da Nord a Sud, quanti più elettori per raggiungere il quorum necessario alla validazione della consultazione referendaria.

Le firme raccolte in così breve tempo sono senza dubbio un ottimo viatico che incoraggia e valorizza la costruzione di fronti comuni per contrastare pericoli comuni e, la legge sull’autonomia differenziata per le implicazioni che comporta, è un pericolo comune per la Calabria, il Mezzogiorno ed il Paese che dovrà trovare schierato anche nel voto un robusto muro di resistenza.

Nutre fiducia il coinvolgimento spontaneo e numeroso dei cittadini, uomini e donne, giovani ed anziani di diversa estrazione politica, recatesi ai nostri banchetti che ci hanno affidato lo sdegno e le preoccupazioni verso una legge ritenuta divisiva, lesiva di ogni principio costituzionale di solidarietà e coesione fra i territori e pericolosa per l’unità del Paese. La Calabria, che produce ogni sorta di emigrazione passiva, non può permettere che l’Autonomia differenziata trovi attuazione nel disegno di dividere ulteriormente i cittadini nell’accesso a diritti e servizi in rapporto alla ricchezza del luogo in cui nascono.

Su queste ragioni il Comitato, nella sua pluralità di voci e di forze, è già pronto a proseguire la battaglia per fermare il disegno leghista di fare del Mezzogiorno una riserva di voti, un bacino da cui prelevare capitale umano, un terreno su cui coltivare interessi sui diritti sociali inevasi e sulle arretratezze storiche. Ragioni che dovrebbero allertare oltre noi, ogni forza moderata che si richiama alla maggioranza di Governo”.

 

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