Si concluderà domani, dopo un mese di incontri dibattiti e attività formative, la prima edizione della Summer Peace University promossa dall’Istituto Calabrese di Politiche Internazionali che si è tenuta a Belvedere Marittimo. Studenti da diverse parti del mondo si sono riuniti con un obiettivo condiviso: promuovere la pace, la cooperazione internazionale e il dialogo interculturale. Domani, alle ore 16.30 sarà installato il secondo pannello del progetto artistico “The World Gate – Muri che Uniscono” e i giovani partecipanti presenteranno quanto sviluppato in questi giorni.
LA NOTA INTEGRALE
La prima edizione della Summer Peace University si conclude dopo un mese di intensi incontri, dibattiti e attività formative, che hanno animato Belvedere Marittimo dal 20 ottobre al 15 novembre. Studenti da diverse parti del mondo si sono riuniti con un obiettivo condiviso: promuovere la pace, la cooperazione internazionale e il dialogo interculturale.
Promossa dall’Istituto Calabrese di Politiche Internazionali (IsCaPI) in collaborazione con il Comune di Belvedere Marittimo e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, questa iniziativa ha ricevuto il sostegno di numerosi partner e sponsor che hanno contribuito al suo successo.
Durante le settimane del programma, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di dialogare con esperti di alto profilo, tra cui accademici, diplomatici, giornalisti e attivisti nazionali e internazionali. Le lezioni frontali hanno approfondito le dinamiche globali contemporanee, mentre l’analisi di casi studio ha fornito un approccio pratico su progetti e iniziative reali. I talk pubblici, aperti alla comunità, sono stati preziosi momenti di scambio, promuovendo il dialogo interculturale.
Il percorso giunge ora al suo momento culminante con l’evento conclusivo che si terrà venerdì 15 novembre dalle 16.30 alle 19.00 presso ‘Sapori & Saperi’ nel centro storico di Belvedere Marittimo, con un evento simbolico di grande rilevanza: l’installazione del secondo pannello del progetto artistico “The World Gate – Muri che Uniscono”. Questo progetto, avviato nel 2023, celebra la diversità culturale e l’unità globale attraverso una maestosa installazione di ceramica di 6,2 metri di larghezza per 2 metri di altezza, composta da cinque pannelli rappresentativi dei diversi continenti. Con la guida dei maestri ceramisti Enzo Molino e Angelo Aligia, l’opera è divenuta un simbolo di dialogo interculturale nel cuore della città.
Il primo pannello “Abya Yala – Tierra Madura” ha reso omaggio alla cultura latino americana grazie agli artisti argentini Samantha Dunel, Nicolas Gonzalo Perez e Florencia Pumar. Quest’anno, l’attenzione si è rivolta all’Africa con il pannello “Roots and Horizons”, realizzato dal professor Akmal Abdelrahman, direttore del programma di arti visive dell’Università di Galala. Questo murale rende omaggio alle radici culturali africane, rappresentando un messaggio di resilienza e speranza per il futuro. Simboli come l’Occhio di Horus e il fiume Nilo riflettono la diversità e l’unità delle culture africane, invitando alla riflessione sull’interconnessione tra i popoli.
Saranno i giovani partecipanti i protagonisti della serata conclusiva, durante la quale presenteranno i progetti sviluppati nel programma, spaziando da interventi in ambito sociale e ambientale a ricerche su questioni geopolitiche e culturali. Queste proposte, ispirate da valori di inclusione, cooperazione e rispetto per la diversità, offriranno nuove prospettive e idee concrete su temi globali, contribuendo al dibattito internazionale sulla pace e la cooperazione. Questo momento di condivisione rappresenterà non solo un’opportunità per celebrare i risultati raggiunti, ma anche un’occasione per stimolare riflessioni e sensibilizzare il pubblico verso un impegno attivo per un mondo più equo e pacifico.
Alla serata saranno presenti rappresentanti istituzionali, associazioni e partner che hanno sostenuto il progetto, a testimonianza dell’importanza di un impegno collettivo nella promozione della pace e dello sviluppo sostenibile.
La Summer Peace University ha rappresentato un primo passo nella formazione di una nuova generazione di leader consapevoli e impegnati. La chiusura di questa edizione non segna un punto di arrivo, ma piuttosto un trampolino per futuri progetti che favoriscano il dialogo interculturale e promuovano uno sviluppo sostenibile e condiviso.