Nella suggestiva cornice di piazza Piave, Verbicaro ha reso omaggio a figure emblematiche del proprio tessuto sociale e storico, conferendo riconoscimenti significativi che sottolineano il legame profondo tra la comunità e i suoi illustri cittadini. La cerimonia, iniziata alle 18, ha visto la partecipazione di personalità di spicco, tra cui il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, il suo collega di Borgo Val di Taro Marco Moglia, l’imprenditore Pippo Callipo e don Ernesto De Marco, ex parroco di Verbicaro.
Questo evento rappresenta anche un momento di riflessione sulla storia comune che lega Verbicaro a Borgo Val di Taro, radicata nella resistenza al nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale. Il sacrificio del partigiano Vincenzo Errico, noto come “Vitto”, e del suo compagno Luigi Bozzia, entrambi caduti per la libertà, è stato commemorato con un cippo realizzato con pietre raccolte nelle campagne di Verbicaro, simbolo della memoria collettiva e dell’impegno nella lotta per la giustizia.
Il valore di questi riconoscimenti è stato ulteriormente enfatizzato dalle parole di Candy Ferrara, moglie del grande regista Beppe, che ha illustrato le motivazioni alla base dei premi. La presenza della banda musicale “Francesco Cilea” e del gruppo folk “Città di Verbicaro” ha aggiunto una nota di festa e comunità all’evento.
Un momento particolarmente toccante è stato dedicato a Mons. Pietro Raimondi, vescovo di Crotone dal 1946 al 1971, nato a Verbicaro e recentemente inserito nel processo di beatificazione e canonizzazione approvato da Papa Francesco. La sua vita, segnata dal servizio e dalla dedizione alla comunità, continua a essere fonte di ispirazione e di orgoglio per i cittadini di Verbicaro e per la Chiesa tutta.