Il Consigliere comunale di minoranza Antonio Cauteruccio interviene con una nota dopo la lite consumata nell’ultima seduta del Consiglio comunale.
“Fortunatamente non si è consumata nessuna aggressione – scrive Cauteruccio – ma alcune chiare immagini chiamano ora i soggetti interessati alla chiara responsabilità delle proprie azioni. Tutti dobbiamo fare uno sforzo – conclude – ma ora mi aspetto che innanzitutto il Sindaco rifletta e chieda scusa, ne va dell’immagine di una comunità intera che non merita assolutamente l’indecoroso spettacolo a cui stiamo assistendo”.
LA NOTA INTEGRALE
E’ fortissima la sensazione di disagio e di profonda mortificazione del ruolo e delle funzioni di Consigliere Comunale che dignitosamente e con fatica cerco di portare avanti dopo i fatti dell’ultimo Consiglio Comunale di Giovedì.
Sono un appassionato di letteratura ispano – americana, ho imparato da Osvaldo Soriano che il calcio è una metafora della vita e che “Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso o forse gli altri avreste potuto vedere se aveste osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. Questi sono i profeti. I poeti del gioco.”
Questo mi aspetto dalla politica, dalle istituzioni e dal ruolo istituzionale che ricopro. Vedere spazi nuovi dove nessuno vede uno spazio, creare opportunità dove nessuno vede un’opportunità, guidare la comunità con orgoglio e onore prendendo alla lettera questa nobile metafora calcistica.
Un Consiglio Comunale però non è una partita di calcio, la casa comunale non è uno stadio, la platea non è uno sfogatoio, le tifoserie bisogna lasciarle a casa ed io dalla politica, dalle istituzioni e dal mio ruolo istituzionale non mi aspetto le scene indecorose e mortificanti a cui ho assistito Giovedì. Viene mortificata la città, viene mortificata l’immagine della città a cui innanzitutto il Sindaco, per il ruolo che ricopre e per i fatti avvenuti, dovrebbe chiedere scusa.
Il filmato, ripreso da alcune testate giornalistiche, in cui si vedono alcuni soggetti tra cui il Sindaco purtroppo, avvicinarsi, non certo per offrirgli un caffè o un prodotto di pasticceria, alla postazione del Consigliere Liserre è eloquente e mortificante e pretende delle scuse. Quelle scuse le pretende la città, quelle scuse le pretende la sacralità del Consiglio Comunale, quelle scuse le pretendo io che mi sforzo di partecipare alla vita amministrativa portando rispetto e contenuti (il Sindaco mi smentisca se non scrivo il vero).
Sono mesi ormai che quando un Consigliere Comunale d’opposizione prende la parola durante una seduta si ascoltano chiari commenti in sottofondo, risatine, espressioni poco edificanti e poco rispettose nei nostri confronti. Sono mesi che sui social i consiglieri Comunali d’opposizione subiscono invettive, offese, espressioni di scherno (a me hanno consigliato il Bonus Psicologo che peraltro per me non è un’offesa ma uno scatto di civiltà) da parte di soggetti peraltro notoriamente vicini all’attuale Amministrazione Comunale ma non ho mai chiesto la solidarietà di nessuno né l’ho ricevuta, l’ho portata invece al Sindaco la mia solidarietà quando era giusto e necessario farlo.
Fortunatamente non si è consumata nessuna aggressione ma alcune chiare immagini chiamano ora i soggetti interessati alla chiara responsabilità delle proprie azioni. Tutti dobbiamo fare uno sforzo per carità ma ora mi aspetto che innanzitutto il Sindaco rifletta e chieda scusa, ne va dell’immagine di una comunità intera che non merita assolutamente l’indecoroso spettacolo a cui stiamo assistendo.