“Cambiare la “Carta del docente” in una “Carta welfare” senza vincoli di tipologia di spesa. Qualsiasi ipotesi di taglio della dotazione attuale è inaccettabile”. Ad affermarlo è il consigliere comunale e presidente dell’Associazione Nazionale Docenti Pio G. Sangiovanni.
L’esponente politico orsomarsese sottolinea la necessità di una vera e propria svolta che porti alla trasformazione della “Carta del docente” facendola diventare una concreta misura di welfare la cui dotazione non solo non dev’essere decurtata ma al contrario va incrementata ad almeno mille euro, senza vincoli di destinazione di spesa, in modo da diventare una vera e propria “Carta welfare”.
“L’iniziativa relativa all’a.s. 2023/2024 è terminata, prossimamente avrà inizio quella relativa all’a.s. 2024/2025”. Questa la scritta che appare ai docenti che entrano con Spid nella piattaforma dedicata alla “Carta del docente”. “Le voci- spiega Sangiovanni- si inseguono e fioriscono varie ipotesi che hanno l’effetto di aumentare le incertezze. Come si ricorderà nell’a.s. 2021/2022 la Carta era stata attivata il 21 settembre, nel 2022/2023 il 27 settembre e lo scorso anno scolastico il 23 settembre.
Innanzitutto si dà per certo che per l’anno scolastico in corso l’importo della “Carta del docente”, a meno di improbabili ripensamenti, subirà una riduzione, scendendo a circa 425 euro. Questa decisione vedrebbe di fatto il ministro Valditara sposare totalmente la strategia prevista dalla riforma del reclutamento del 2022 che prevedeva di ridurre il totale della somma da erogare a 400 euro entro il 2027 e di destinare il risparmio derivante da queste riduzioni al finanziamento di nuovi corsi di formazione, inclusi i percorsi abilitanti, finalizzati a migliorare la preparazione professionale degli insegnanti.
Un vero e proprio paradosso, se si considera che la “Carta del docente” di 500 euro annuali era stata introdotta proprio per sostenere la formazione continua dei docenti e valorizzarne le competenze professionali. Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda l’impostazione originaria della Carta, per cui i docenti potranno continuare a utilizzare il contributo per l’acquisto di libri, corsi di formazione, software e hardware, biglietti per eventi culturali come teatro e cinema e per l’ingresso nei musei.
“Non crediamo tuttavia – sostiene il presidente AND – che gli scenari appena descritti siano ciò che si attendono e auspicano i docenti italiani. In altri termini, quando si parla di “nuovo contratto sociale per l’istruzione” ci si riferisce proprio alla necessità di fare in modo che la “Carta del docente” diventi una concreta misura dì welfare la cui dotazione non solo non va tagliata, ma deve essere al contrario incrementata ad almeno mille euro e senza vincoli di destinazione di spesa, facendola diventare una vera e propria “Carta di welfare”.