SANTA MARIA DEL CEDRO. QUESTIONE TARI: ENTE REPLICA A MINORANZA

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Il Comune di Santa Maria del Cedro replica alle contestazioni sollevate dal consigliere di minoranza Biagio Farace, capogruppo di Insieme per il Futuro, nel corso dell’ultimo consiglio comunale dedicato all’approvazione del Piano Economico Finanziario della Tassa sui Rifiuti per il biennio 2024-2025 e le relative tariffe.

Il vicesegretario comunale Rosella De Marco, in passato anche responsabile dell’area Tributi dell’ente, ha chiarito che nell’ottica del principio dell’economicità, negli ultimi anni i Pef sono stati validati sempre dai segretari comunali e ha fornito altri ragguagli tecnici relativi al costo del servizio e agli altri documenti prodotti dal comune nella deliberazione sulla Tari.

LA NOTA INTEGRALE

Il Comune di Santa Maria del Cedro replica alle contestazioni sollevate dal consigliere di minoranza Biagio Farace, capogruppo di Insieme per il Futuro, nel corso del recente consiglio comunale dedicato all’approvazione del Piano Economico Finanziario (Pef) della Tassa sui Rifiuti (Tari) per il biennio 2024-2025 e le relative tariffe.

Lo fa attraverso alcune osservazioni del vicesegretario comunale, Rosella De Marco, in passato anche responsabile dell’area Tributi dell’ente, volte a fornire chiarimenti burocratici ma anche a difendere i dipendenti degli uffici comunali da attacchi alla loro professionalità. 

“Il consigliere – replica la funzionaria – ha cavillato su validazioni del Pef effettuate negli anni anziché apprezzare il servizio reso gratuitamente dal segretario comunale. La questione della validazione è stata molto discussa e meraviglia che tale problema venga sollevato da un funzionario contabile.

In precedenza, questo atto obbligatorio doveva essere effettuato da un soggetto terzo rispetto all’ente, quindi a pagamento, come avvenuto spesso anche per il Comune di Santa Maria del Cedro. Successivamente, interpretazioni più recenti hanno evidenziato che il soggetto terzo poteva essere anche il segretario comunale, soprattutto se non titolare, in quanto esterno all’organigramma dell’ente. Pertanto, da quel momento, nell’ottica del principio dell’economicità, i Pef sono stati validati sempre dai segretari comunali, prima dal dottor Nicola Falcone e poi dall’avvocato Daniele De Caro”.

Una seconda osservazione è invece dedicata a quanto contestato in merito al costo del servizio di supporto alla definizione dell’aggiornamento biennale del Pef, svolto per il comune da una società privata. In sede di approvazione era stata ammessa una svista nella redazione della delibera e il vicesegretario comunale aggiunge: “Ho già mandato comunicazione all’attuale responsabile dell’area Tributi di richiesta di rettifica della Determinazione n. 306 del 10/06/2024 in quanto non include tra i servizi affidati alla Golem Med anche il supporto tecnico alla raccolta e all’invio della Regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti, provvedimento a tutela del cittadino e che l’ente adegua per garantire una maggiore efficienza e trasparenza nella gestione dei rifiuti urbani”.

Infine, le ultime osservazioni, rivolte alle contestazioni su altri documenti prodotti dall’ente nell’ambito della deliberazione sulla Tari.

“In merito all’assenza della dichiarazione di veridicità del gestore e dei dati del bilancio nell’allegato 1 – annota ancora la De Marco -, rimando il consigliere alla nota n. 8556 del 23.07.2024. Per quanto concerne, invece, la presunta pregiudizialità dell’approvazione del Pef per la mancata presentazione del parere obbligatorio del revisore, si evidenzia che il Piano non è riconducibile ad alcuno degli atti per i quali le vigenti disposizioni prescrivono il parere dell’organo di revisione. In particolare, il Pef non costituisce uno strumento di programmazione, ma semplicemente un calcolo da cui deriva l’elaborazione delle tariffe al fine dell’integrale copertura dei costi inerenti il servizio rifiuti.

Non a caso il termine di approvazione del Pef è successivo a quello di approvazione del bilancio di previsione, che è un atto di programmazione. Semmai sarebbe stato opportuno, ma non obbligatorio, acquisire il parere se ci fosse stata una variazione in aumento o in diminuzione del Pef, preludendo ad una variazione di bilancio. Infine, in merito alla diffida sulla validazione apposta dal segretario De Caro, credo che il consigliere Farace abbia omesso di leggere la parte in cui evidenzia che ‘nel caso del Comune di Santa Maria del Cedro l’Ente Gestore e l’Ente Territorialmente Competente coincidono’”.

 

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